Carlos
L'ultima volta
di EMILIANO METALLI
“Carlos, l’ultima volta” è un lavoro che si è sviluppato a partire da un corto teatrale sotto forma di monologo nel 2016, esteso nel 2020 a due personaggi per poi arrivare alla versione attuale che considero la più esaustiva, sia dal punto di vista drammaturgico che di allestimento, proprio grazie a quegli studi intermedi affrontati durante il lungo percorso di questi anni.
La figura di Carlos Gardel è determinante per la storia del tango dello scorso secolo in quanto è il personaggio che più di tutti ha rappresentato l’incarnazione degli elementi caratteristici di questa disciplina. Grazie a lui il tango è stato veicolato in tutto il mondo ed ha avuto un impatto potente sulle masse al pari del suo contemporaneo Rodolfo Valentino.
”Interlocutore invisibile e figura circondata per molti versi da un alone di mistero, el morocho de Abasto rivive attraverso i continui passaggi temporali e i ricordi di conversazioni avute con Le Pera, che lo rendono soggetto amato e desiderato con la profonda intensità di un amore nascosto quanto proibito
Claudia GalatiTango in Roma
Carlos Gardel
La figura del "morocho de Abasto"
Esempi di fanatismo che trascendono il Tempo, tanto che in Argentina a tutt’oggi si parla di Gardel al presente.
Un allestimento dove tutti questi aspetti trovano il loro posto in un’atmosfera da Milonga in cui la presenza muta e fisica di Carlos aleggia muovendosi come uno spettro tra i personaggi.
Attraverso questo allestimento ho voluto rappresentare sulla scena gli aspetti della vita di Carlos che lo hanno caratterizzato e che coincidono perfettamente con ciò che il Tango porta con sé: la passione, la nostalgia, la malinconia, la dissolutezza, gli eccessi, le dinamiche relazionali struggenti, la sensualità.