
In scena una violenza su una donna viene consumata quasi fosse un sacrificio: il secolo XXI si presenta con un ghigno feroce. Ma attraverso una dilatazione dello spazio-tempo che ci porta da un Presente di onde gravitazionali ad un Passato di echi confusi, emerge la figura più emblematica che ci ha regalato la civiltà cristiana, quella di Maria Maddalena. Maria Maddalena e la sua sconfinata iconografia. Maria Maddalena e il suo Vangelo apocrifo. Un Cristo nero le sta accanto. La coppia sacra in modo totalmente inatteso e dissacratorio ci rivelerà il suo perché nei secoli dei secoli. In tal senso Maddalena si libererà dalle sue catene: la sua storia è “un’altra”. Riappropriandosi dell’elastico spazio-temporale Maria Maddalena affronta quindi la brutalità del Presente nel Nuovo Millennio dove la Natura è distrutta e i bambini divorati dalla libidine o tagliati a pezzi da macellai che ne vendono gli organi. Maddalena urlerà il suo sdegno e le onde della galassia urleranno con lei. Verso un nuovo mondo.
La musica, su cui abbiamo costruito un percorso che va dal rinascimentale all’atonale contemporaneo, è eseguita al clavicembalo da Angelo Trancone, un musicista di alto livello che lavora spesso con Toni Florio della Cappella Neapolitana.
