Madre al Museo della Madre, messa in scena di un abuso-sacrificio
Anteprima nazionale nel museo di via Settembrini, in scena uno spettacolo teatrale, di Francesca Bartellini, nato da una ricerca sulla figura di Maria Maddalena
di Stefano de Stefano
La mamma al museo della mamma e non è un gioco di parole. Il titolo dello spettacolo-spettacolo che l’attrice, regista e scrittrice Francesca Bartellini porta in scena è oggi alle 18.30. in anteprima nazionale nel museo di via Settembrini. L’allestimento è presentato da Ipazia Production e Fondazione Donnaregina, in collaborazione con Macro Asilo di Roma.
La chiave della mamma sta nell’abbattimento dei confini tra generi e linguaggi, che negli anni 2000 sta riscoprendo nuove forze concettuali e tecnologiche. «Lo spettacolo – spiega il protagonista – è anche una performance, per me non c’è differenza. Come nella tradizione anglosassone, in cui mi riconosco ». Una visione estetica che coincide sempre di più con la nuova visione del museo presieduta da Laura Valente e diretta da Andrea Viliani, come dimostra il progetto legato a Robert Mapplethorpe. «Per me – prosegue – il punto centrale resta ancora l’attore-performer, perché senza di lui il teatro non può esistere, e credo che per farlo i corpi e la vita siano elementi centrali per avvicinarsi al pubblico».
E ‘una naturale evoluzione del precedente lavoro dell’artista milanese Sermones, suonato al Festival del Quartieri dell’Arte di Viterbo in un progetto con Giancarlo Giannini nel 2014 e rimontato al Pacta di Milano nel 2017. Quindi, al museo Madre performance e video l’arte si intreccia, frutto di una ricerca intorno alla figura di Maria Maddalena. «Protagonista con tutta la sua sconfinata iconografia, il suo Vangelo apocrifo, la coppia sacra, lo Hieros Gamos e l’incontro con Gesù. E grazie a una dimensione elastico-spazio-temporale, affronterà la brutalità del presente nel Nuovo Millennio ».
Il pubblico sarà così testimone della violenza su una donna consumata come se fosse un sacrificio, qui e ora nel XXI secolo, con l’immagine di una giovane e bella ragazza che si rompe, riemergendo come figura emblematica di Maria Maddalena. «Chi finalmente svelerà le sue motivazioni attraverso i secoli, e lei si libererà dalle catene, poiché la sua storia è” un’altra “, e come la poetica di Pina Bausch si muoverà verso il ‘Sentiero del Cuore’ del femminile ‘SacroIntelletto’ ». L’opera di videoarte, ideata da Francesca Fini, dialogherà poi con la protagonista in scena, diventando essa stessa un personaggio, un’atmosfera e un frammento drammaturgico, con riferimenti al teatro medievale.
La musica, che va dal Rinascimento alla contemporaneità atonale, sarà eseguita al clavicembalo da Angelo Trancone. Il monologo Mother fa parte del dittico Due, insieme a Father, scritto in inglese e supervisionato dalla regista Susan Wordsfold, in scena a Glasgow in aprile, prima di esibirsi in estate all’Edinburgh Fringe Festival e poi a Londra.
Molte altre attività quelle del Museo Madre. Alle 11 del mattino è prevista la visita guidata alla retrospettiva dedicata a Mapplethorpe, mentre domani in contemporanea, in occasione del Memorial Day, si terrà un percorso performativo, Diversa_Mente, sulla libertà, i diritti negati e il valore universale della diversità , per non dimenticare la tragedia della Shoah. Alle 17 si giocherà Indovina chi ?, visita-gioco per gli amanti dell’arte che si sfideranno sulla storia della Madre dal 2005 ad oggi. Come prezzo c’è un catalogo dedicato all’artista, protagonista del percorso.